No more street

02.11.2021


In questo angolo di Parma sarà passato non so quante migliaia di volte, ma mai questa immagine mi aveva colpito come oggi. E' una scena con una corrispondenza simbolica molto forte con la situazione sociale che stiamo vivendo in questo particolare periodo storico, molti scivoloso e pericoloso.

Il partigiano è, nell'immaginario della maggioranza degli italiani, simbolo della vittoriosa lotta per la libertà, ma da questa angolazione, sotto i porticati della Pilotta, questo simbolo di libertà appare ingabbiato, appare come funesto presagio di una libertà nuovamente messa in pericolo.

In questo periodo la tensione sociale, creata ad arte come sempre nei secoli dei secoli, stà tirando fuori il peggio del peggio da questa umanità allo sbando, e se prima riuscivo a vedere qualcosa di bello e positivo nel fermento della giungla urbana, ora proprio non riesco a trovare proprio più nulla di positivo e di incoraggiante nel passeggiare per la città. La giungla si è trasformata in arido deserto che puzza di morte e di marciume, popolato da zombie pericolosi, partoriti da menti insane e malate, e per le strade cittadine bisogna muoversi furtivi come ombre nella notte.

Queste sono le mie sensazioni urbane in questo periodo, per questo "no more street", non riesco proprio più a trovare spunti di entusiasmo in città, il mio lato selvatico  predomina ora, e rifuggo i luoghi civili prediligendo la selvaggia libertà della natura, che non delude mai !  Montagne, alberi, foreste, rocce, acque vorticose: questi sono i miei punti di riferimento, che mi orientano in un mondo lontano dalle logiche sociali, un mondo fatto di bellezza, di colori, di sensazioni, presenze, spiritualità, pienezza, pace, serenità, armonia, forza e vitalità, tutto l'opposto di quanto si possa trovare ora in città !