Ritorno al Centro con Jules Verne

29.10.2023

Le grotte di Borgio Verezzi ed il ricordo del mio primo libro

ultimo aggiornamento 11/02/24


Entrare in questo mondo sotterraneo è stato  come ritornare bambino, tornare emotivamente a quelle emozioni di stupore, di incanto, di mondi fantastici tutti da esplorare che mi immaginavo da piccolo quando lessi il primo libro della mia vita: Viaggio al centro della Terra di Jules Verne!  Nonostante la mia veneranda età, quello stupore non si è ancora affievolito, e la Natura riesce sempre a stupirmi e ad incantarmi come a quei tempi lontani, è stato per me un ritorno al centro della Terra !

Mi trovavo in Liguria per qualche giorno di vacanza, ed ho scoperto questo luogo per caso, curiosando su Google Maps, ho così pensato una mattina di fare un salto qui, e mai decisione fu più azzeccata! Sinceramente non mi aspettavo tanta bellezza, e così a portata di mano. Le grotte infatti non sono abbarbicate su qualche irraggiungibile dirupo, ma sono proprio nel paese, ad una quindicina di minuti a piedi dal centro, dalla stazione ferroviaria. Sono riconosciute come le grotte più colorate d'Italia, infatti le concrezioni hanno forme e colori stupefacenti. Le diverse colorazioni sono dovute alle sostanze minerali ed organiche che le acque piovane assorbono e portano con sè dal terreno soprastante.

Sono grotte "turistiche", ossia attrezzate per poter essere visitabili da chiunque, occorre solo una felpa in quanto l'ambiente è pur sempre sotterraneo, quindi fresco ed umido, e scarpe antiscivolo. 

Come all'inizio di una fiaba o di un racconto d'avventura, queste grotte furono scoperte per caso da tre ragazzini del luogo, che per curiostà si calarono attraverso un buco nel terreno! Qui non farete un viaggio al centro della Terra, ma solo penetrerete per qualche metro al di sotto della sua crosta, ma quali meraviglie appena qualche metro sotto: tutto un altro mondo, allora la fantasia  genera altro stupre, e chissà quali orizzonti stupefacenti potrebbero rivelarsi agli occhi del viaggiatore che riesca ad imboccare la via giusta e possegga quel dono della vista per poterne scorgere anche gli invisibili abitanti.

Se vi trovate in zona, meritano assolutamente una visita, se non siete in zona... merita venirci !


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Grotte di Borgio Verezzi, Liguria di Ponente (Savona)



Cronache di un viaggio fantastico: sogno o antiche reminescenze?

Audas viator terrestre centrum attinges


"Iniziava il vero viaggio. Non avevo ancora guardato dentro quel pozzo senza fondo in cui stavo per calarmi, era giunto il momento. Mi chinai da una roccia a strapiombo e guardai dentro. Mi si rizzarono i capelli. Mi prese il senso del vuoto; sentii che il mio centro di gravità si spostava e la vertigine mi salì al capo come un'ebrezza. Niente di più tremendo di questa attrazione dell'abisso. Effettivamente non avevo preso sufficenti "lezioni d'abisso" alla Vor-Frelsers-Krk di Copenaghen. Tuttavia, per poco che avessi guardato dentro quel pozzo, era stato sufficente a permettere di rendermi conto della sua struttura. Le pareti tagliate a picco avevano molte prominenze che dovevano facilitare la discesa; ma anche se la scalinata non mancava, era assente la ringhiera."

.....

"Quello che hai nostri piedi serviva da gradino, diventava tuttavia stalattite alle pareti. La lava, porosa in alcune parti, creava piccole ampolle arrotondate: cristalli di quarzo opaco, adornati di limpide gocce di vetro, e sospesi alla volta come lampadari, parevano accendersi al nostro passaggio. Si sarebbe detto che i genii dell'abisso illuminassero il loro palazzo per ricevere gli ospiti della Terra.  "Magnifico" esclamai, "che spettacolo" ... camminiamo, camminiamo... sarebbe stato più giusto dire "scivoliamo" poichè ci lasciavamo andare senza alcuna fatica lungo i piani in pendenza. Era la facilis descensus Averni (facile discesa agli Inferi) di Virgilio. "

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"Se i mei sguardi potevano andare lontano sopra quella distesa azzurra, è perchè una luce singolare faceva risaltare ogni particolare. Ma non come la luce del Sole con i fasci abbaglianti e la splendida estensione dei suoi raggi, né come la luce pallida e fredda dell'astro della notte che è solo un riflesso senza calore: no, la forza di quella luce, il suo tremulo espandersi, il suo limpido e secco candore, la sua scarsa temperatura, e il suo splendere più vivo di quello della Luna, manifestavano in modo chiaro una origine elettrica. Era una specie di aurora boreale, un fenomeno cosmico continuo che riempiva la caverna capace di contenere un oceano. ... Invece di una volta tutta punteggiata di stelle, sentivo sopra quelle nuvole una volta di granito che mi schiacciava con tutto il suo peso.Mi venne in mente, allora, quella teoria di un capitano inglese, il quale diceva che la Terra era una vasta sfera vuota, nell'interno della quale l'aria si manteneva luminosa per la sua pressione, mentre due astri, Plutone e Prosperina, vi percorrevano le loro orbite misteriose. Aveva forse intuito la verità?  ... ma le parole del linguaggio umano non sono sufficienti per chi si avventura nei meandri della Terra! 

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"Da quando mi ero messo in cammino, avevo visto varie meraviglie; così dovevo ritenermi a prova di ogni stupore. Invece, alla vista di quelle lettere incise là da trecento anni, rimasi in uno sbigottimento assai simile alla stupidità. E non solo si leggeva sulla roccia la firma del dotto alchimista, ma avevo tra le mani la punta che l'aveva tracciata.  Non potevo più mettere in dubbio l'esistenza del viaggiatore e la realtà del suo viaggio, questo è sicuro."

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"Ah! Che viaggio! Che viaggio meraviglioso! Entrati da un vulcano, eravamo sbucati fuori da un'altro. E questo era posto a oltre milleduecento leghe dallo Sneffels, da quella desolata piaga d'Islanda, ai confini del mondo! Le avventure della nostra spedizione ci avevano fatto arrivare in uno dei più armoniosi paesi della Terra. Avevamo lasciato la regione delle nevi eterne  per quelle campagne verdi. Sopra le nostre teste s'era allontanato gradatamente il grigio cielo d'Islanda e ora eravamo sotto l'azzurra volta della Sicilia! Dopo un delizioso spuntino con frutta e acqua fresca, ci rimettemmo in cammino per arrivare al porto di Stromboli. Non ci parve prudente raccontare come eravamo arrivati nell'isola; la tipica superstizione degli italiani li avrebbe indotti a ravvisare in noi qualche demone vomitato dall'inferno. Non c'era altro da fare che presentarsi come umili naufraghi. Era meno glorioso, ma molto più sicuro."


Frammenti da  Viaggio al centro della Terra  di Jules Verne



VISITA INTERIORA TERRAE RECTIFICANDO INVENIES OCCULTUM LAPIDEM


Mondi interiori

In effetti il racconto di questo viaggio fantastico potrebbe non essere mera fantasia campata in aria, frutto di uno scrittore visionario, infatti Jules Verne non era tanto un visionario, quanto piuttosto un iniziato a certi saperi, e come ogni opera d'arte o di  fantasia che si rispetti, ha diversi gradi di lettura, da quello più banale e superficiale che tutti percepiscono, a quelli simbolici e più propriamente esoterici che solo alcuni riescono a percepire.

Cosa ci sia al centro del nostro pianeta nessuno di certo lo sa, perchè nessuno materialmente c'è mai stato, ne in prima persona, ne con perforazioni, carotaggi o altre diavolerie. Gli scientisti ci parlano di un nucleo di metallo fuso ed incandescente, ma sono solo teorie, tutte da verificare.

Invero, anche leggendo il racconto di Verne pare che alla fine non sia un vero e proprio viaggio al centro, quanto un viaggio poco di sotto alla crosta, un viaggio abbastanza superficiale, ma quanto basta per raccontare di un regno fatto di ampi spazi vuoti, scenari grandiosi e stupefacenti, oceani sotterranei, strane luminescenze e leggi naturali un po' differenti da quelle di superficie. Insomma Verne lancia un sasso nello stagno, ci parla di un'opportunità, un'alternativa, una visione forse più umana e spirituale che non di un nucleo di metallo fuso. A questo punto non possono non venire alla mente gli antichi miti di Agharti o Agartha, antiche tradizioni sparse ovunque nel mondo, ed alcuni intraprendenti viaggiatori del passato ci hanno narrato "dell'esistenza di un mondo sotterraneo che estende dappertutto le sue ramificazioni, sotto i continenti e anche sotto gli oceani, e pel cui tramite vengono stabilite delle comunicazioni invisibili tra tutte le regioni della Terra.". (1)  Vi sarebbero pure luoghi particolari sulla superficie, luoghi di comunicazione e di accesso a questo profondo mondo interiore. In queste profondità regnerebbe un "Re del Mondo" e tutto il suo popolo, e qui si celebrerebbero anche ancestrali Rituali Cosmici, si dice che "vi sono momenti, durante la celebrazione sotterranea dei Misteri Cosmici, in cui i viaggiatori che si trovano nel deserto si fermano, e gli stessi animali rimangono silenziosi". (1) (... il timor panicus degli antichi?).

Il nostro pianeta avrebbe quindi un mondo interiore, oltre quello superficiale che tutti noi sommariamente conosciamo? Se valgono le considerazioni di tutte le saggezze antiche che affermano che il macrocosmo ed il microcosmo sono simili,  il principio basilare come in alto così in basso, come in basso così in alto di Ermete Trismegisto, allora la cosa potrebbe aver senso, anche solo per analogia. Noi stessi abbiamo in un certo senso due vite, una vita cosciente dove decidiamo noi, ed una vita interiore e profonda che agisce indipendentemente dalla nostra volontà: non decidiamo noi di respirare, di digerire, di far battere il cuore, sono tutte funzioni indipendenti dalla nostra volontà.  Il cuore risponde alle emozioni e può influire sulla nostra realtà, più che il contrario (noi non possiamo controllare il cuore), allo stesso modo si dice che l'intestino sia un nostro secondo cervello, e spesso è lui che influenza i nostri stati emotivi, più che il contrario. Abbiamo quindi anche noi un mondo superficiale, dove governiamo noi con la nostra razionalità, ed un mondo interiore e profondo, dove valgono altre leggi e dove a governare è un principio che non dipende da noi, alcuni lo chiamano anima. Se vediamo il nostro pianeta come una Grande Madre, come un grande organismo vivente, allora perchè non pensare che anch'esso abbia una vita superficiale ed una vita parallela più profonda?

Questo Re del Mondo potrebbe essere una sorta di anima del nostro pianeta, Esso governa dal profondo la vita del Pianeta secondo una logica non umana, non razionale, al pari di come fa la nostra anima dentro il nostro corpo. "Il titolo Re del Mondo, legislatore primordiale e universale, non designa affatto un personaggio storico o più o meno leggendario, quello che in realtà designa, è un principio, l'intelligenza cosmica. Importa notare che questi termini designano propriamente dei principi, e che essi non possono venire applicati a degli esseri umani in quanto questi rappresentano questi stessi principi, di modo che sono legati essenzialmente a delle funzioni, e non a delle individualità". (1) Parole interessantissime queste di Renè Guenon, pregne di significati dalle mille implicazioni. Noi saremmo quindi emanazione di questi principi, le nostre profondità più recondite, la nostra anima, sarebbe in collegamento con queste profondità, che poi sono energie cosmiche, quindi non solo letteralmente in profondità, ma anche nella vastità del cosmo.

E' risaputo che uno squilibrio nelle nostre profondità, uno scollamento della nostra vita cosciente e razionale da quello che è il nostro essere più profondo, la nostra stessa anima per parlare in termini semplicistici, porta a degli stati di squilibrio che chiamiamo malattia. La salute è uno stato di armonia tra il nostro mondo interiore e quello esteriore che manifestiamo nel quotidiano. Ora, a livello planetario, è evidente che questa armonia è cosa perduta da tempo, le nostre società non sembrano propriamente in armonia con lo Spirito più profondo del Pianeta, e per questo è propriamente corretto parlare di un mondo malato, penso che su questo tutto possiamo essere d'accordo.

"Ma, come il Paradiso Terrestre è divenuto inaccessibile, il centro supremo, che è in fondo la stessa cosa, può, nel corso di un certo periodo, essere esteriormente immanifestato, e allora si può dire che la tradizione è perduta; questa è precisamente la condizione dell'epoca attuale, il cui inizio risale d'altronde ben oltre i limiti accessibili alla storia ordinaria e profana.

Le tradizioni relative al mondo sotterraneo si ritrovano presso un gran numero di popoli, si potrebbe osservare, in maniera generale, che il culto delle caverne è sempre più o meno legato all'idea di luogo interiore o di luogo centrale,  e che, da questo punto di vista, il simbolo della caverna e quello del cuore sono tra loro assai prossimi." (1)

I racconti fantastici di Jules Verne, come quelli di tanti altri scrittori cosiddetti fantastici, come Bram Stocker o Gustav Meyrink, ad una lettura attenta e meditata appaiono come messaggi cifrati, allegorie di verità nascoste o profonde, da intuire al di là dell'abito fantastico con cui si travestono.

Scrive Marcel Brion:  "Viaggio al centro della terra appare come una sorta di discesa agli inferi degna di Orfeo, una ricerca del centro che è la stessa di tutte le religioni misteriche. Secondo gli antichi miti l'eroe acquisisce in tal modo una nuova vita in seguito ad un'autentica rinascita. Non è forse sintomatico vedere Axel, l'eroe di Jules Verne, penetrare nella Terra attraverso il cratere di un vulcano spento e riemergere alla luce durante l'eruzione di un vulcano attivo ? Quanto al sacerdote iniziatore dell'eroe, si tratta di suo zio, lo strano studioso Lidenbrock il cui nome significa colui che apre gli occhi."  (2)

Ed ancora Daniel Compére: "La scoperta del luogo avviene in un momento sacro, il solstizio estivo, proprio come le iniziazioni avevano luogo in certi periodi rigidamente stabiliti. Prima, il novizio viene brutalmente separato dal proprio universo e subisce alcune prove preparatorie: incontro con l'abisso, i lebbrosi e la morte, la scalata dello Sneffels. Il percorso iniziatico vero e proprio inizia con la discesa nel cratere. L'entrata nel dominio della morte si accompagna a riti di purificazione: mancanza di acqua, viaggio attraverso il diamante e smarrimento nel labirinto. Il novizio perde conoscenza e la riacquista all'interno dello spazio sacro, Axel si bagna nelle acque primordiali prima di intraprendere la traversata, Viene allora inviato in sogno alle origini del mondo. Egli contempla la fonte della vita, nel bel mezzo della tempesta riceve il battesimo del fuoco, infine il ritorno al mondo profano. Così quell'Axel che ha saputo prendere insegnamenti sull'abisso, è ora in grado di contemplare le cose più alte." (3)

E termina Michel Lamy nel suo saggio sull'esoterismo di Verne: "Tuttavia affermare che l'autore abbia ricalcato la struttura dei suoi libri sullo schema iniziatico non è sufficiente. Bisogna spingersi oltre... il romanzo di Jules Verne [non solo Viaggio al centro della Terra] è in effetti la storia di un uomo alla ricerca della propria anima, quella divina particella che ciascuno di noi deve scoprire in fondo a se stesso attraverso le varie prove, liberandola dalle scorie della materia. Scaviamo fino al centro del Globo se necessario..., L'interiorizzazione e la cerca interiore devono compiersi !" (4)

Che si sia qualcosa di importante nelle viscere del nostro pianeta, appare assai probabile. Che questo qualcosa siano potenze infere che mirano al controllo occulto di quanto avviene in superficie, che siano alieni  o che sia un Re del Mondo, una forza primordiale cosmica, un centro iniziatico di antiche sapienze perdute, che sia l'anima della Madre Terra o l'Inferno più propriamente detto, ce n'è di cui meditare...  e non chiamiamoli per favore solo "racconti fantastici" relegandoli ad una sorta di letteratura minore: ll fantastico esiste, ed è dentro di noi !



(1)  Renè Guénon - Il Re del Mondo - 

(2) Marcel Brion - L'Allemagne Romantique: le voyage initiatique -

(3) Daniel Compére - Un voyage imaginariè de Jules Verne. Voyage au centre de la Terre -

(4) Michel Lamy - Jules Vene e l'esoterismo. I viaggi straordinari, i Rosa-Croce, Rennes le Chateau - ed.Mediterranee

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