I Tarocchi nelle parole dei grandi maestri


E' difficile definire in poche parole cosa siano i Tarocchi,  il Tarocco sfugge per antonomasia a qualsiasi definizione, essendo un linguaggio immaginativo vivo e camaleontico.  Mi affido come aiuto in questo arduo compito alle parole dei grandi autori che hanno studiato a lungo, e in modo approfondito questo argomento, e lascio a loro la parola per tentare di descrivere un quadro quanto più ampio e dettagliato possibile di questa arte che, come qualsiasi arte, non potrà mai essere definita e rinchiusa in uno schema rigido e definitivo. 

E' forse questo uno dei principali problemi che assillano noi comuni essere mortali: l'aver sempre bisogno di una definizione, di una direzione, di una meta, di un maestro ! Vedrete voi stessi, dalle parole dei maestri, che se ben comprese, non esiste appello, dovete far conto solo sulla vostra immaginazione e sul vostro potere, non esiste una strada precostituita, e se esiste porta fuori strada !

Come conseguenza di quanto sopra, esistono una moltitudine di scuole di pensiero, ognuna delle quali saprà affascinarvi ed incuriosirvi, vi offro i pensieri di alcuni di questi esploratori dell'occulto, quelli che per ora ho avuto modo di studiare, ma tanti altri ne esistono e tanto c'è da approfondire e da scoprire, nel presente e nel passato. 

E non cadete nel tranello di cercare di capire quale scuola di pensiero sia più giusta, o quale maestro sia la persona più congegnale per noi, e questo vale in generale nella vita, perchè è proprio questo schema di pensiero che dobbiamo superare, se non vogliamo girare sempre in tondo. Il maestro può al massimo indicare la via per raggiungere la vetta, ma la via dobbiamo percorrerla noi, ed è tutta in salita.


Oswald Wirth

"Quando si riesce a far parlare i simboli, essi superano in eloquenza qualunque discorso, perchè permetto di ritrovare la Parola Perduta, cioè l'eterno pensiero vivente del quale sono l'espressione enigmatica. Se si decifrano i geroglifici della profonda saggezza muta comune ai pensatori di tutte le età, si possono trarre dalle religioni, dai miti e dalle finzioni poetiche nozioni concordanti relative ai problemi che si ripropongono sempre allo spirito umano. I simboli ci rivelano poeticamente concezioni troppo eteree che non posso prestarsi alla determinazione troppo ristretta delle parole. Non si può ridurre tutto alla prosa degli argomentatori e degli avvocati, vi sono cose sottili che bisogna sentire e divinare con gli adepti della sagace filosofia dei simbolisti medievali, che reagirono alla scolastica, schiava delle parole.

A questi maestri prudenti e discreti risalgono i Tarocchi, monumento unico, più istruttivo per il vero pensatore di tutti i trattati sentenziosi , poichè le sue immagini insegnano a scoprire la pudica Verità che si nasconde in fondo al pozzo del nostro intelletto. Non esiste raccolta di simboli paragonabile ai Tarocchi, visti quale rivelazione d'una saggezza che non ha nulla di arbitrario, poichè ciascuno la discerne liberamente senza subire alcuna suggestione che non sia quella delle immagini mute.

Condensatrici di pensieri inesprimibili, queste immagini tacciono, senza dissimulare il loro scopo, che è quello di farci divinare una sapienza preziosa. Ma la mentalità del XX secolo si presta a questa divinazione ? (...)   Noi siamo pressati da ogni parte e non abbiamo più la possibilità di meditare; pensare da soli è un procedimento troppo lungo (...).   Sfortunatamente noi abbiamo perduto l'abitudine di immergerci in riflessioni feconde, suggerite dal solo aspetto delle cose. Il libro della Natura rimane, per noi, chiuso da sette sigilli: le sue immagini ci sconcertano, poiché noi non comprendiamo più che le parole, la cui sonorità, purtroppo, ci stordisce completamente. (...)

Gli eccessi di un verbalismo sterilmente polemista dovevano provocare allora, per reazione, un ritorno alla meditazione silenziosa, fondata non già sulle parole e sulle frasi, sulle definizioni e sugli argomenti, ma sull'unica magia evocatrice dei simboli.  Stanchi di discussioni vane, certi pensatori immaginativi si trassero in disparte per abbandonarsi ai sogni, la cui influenza suggestiva doveva far nascere poeti come i trovatori e artisti come i costruttori di cattedrali, senza dimenticare i modesti pittori d'immagini, che crearono composizioni enigmatiche, ispirate misteriosamente.

(...) Questi simboli sono finestre aperte sull'infinito. (...) ... le idee cui si ispirano i Tarocchi sono di un'antichità estrema.

(da  I Tarocchi di Oswald Wirth)


Eliphaz Lévi  (pseudonimo dell'abate Alphonse Louis Constant)

"Il Tarocco è un'opera monumentale e singolare, semplice e forte come l'architettura delle piramidi, e di conseguenza duratura quanto le piramidi stesse; un libro che riassume tutte le scienze, e le cui infinite combinazioni possono risolvere tutti i problemi; un libro che parla e fa pensare, ispiratore e regolatore di tutte le concezioni possilibi, forse il capolavoro dello spirito umano, e senza alcun dubbio una delle cose più belle che ci ha lasciato l'Antichità. (da  Dogma dell'Alta Magia)

E' un'autentica macchina filosofica che impedisce allo spirito di smarrirsi, pur lasciandogli l'iniziativa e la libertà; è la matematica applicata all'assoluto, è l'alleanza del positivo all'ideale, è una lotteria di pensieri tutti rigorosamente esatti come i numeri; è forse, infine, quanto il genere umano ha mai concepito di più semplice e insieme di più grande"  (da Rituale)


Il Tarocco è un essere - Alejandro Jodorowsky

"In diversi tipi di iniziazione si dice che l'uomo può soltanto avvicinarsi alla Verità, non conoscerla attraverso il linguaggio, mentre invece è possibile conoscere la Bellezza, riflesso della Verità. Lo studio dei Tarocchi può dunnque essere affrontato come uno studio della Bellezza. E' attraverso lo sguardo, se accettiamo di basarci su ciò che vediamo, che il loro significato si rivelerà piano piano. (...)

Mi sono reso conto che, se qualcuno poteva insegnarmi a decifrarli, questi non poteva essere un maestro in carne ed ossa ma i Tarocchi stessi. Tutto quello che volevo sapere era lì, tra le mie mani, davanti ai miei occhi, nelle carte. Era fondamentale smettere di dare retta alle spiegazioni che si basavano sulla tradizione, concordanze, miti, spiegazioni parapsicologiche, e lasciar parlare gli Arcani. Per consentire ai Tarocchi di entrare a far parte della mia vita, ho compiuto alcuni gesti che uno spirito razionale potrebe considerare puerili. Per esempio, dormivo ogni notte con una carta diversa sotto al cuscino, oppure andavo in giro tutto il giorno con una carta in tasca. Mi sono strofinato dalla testa ai piedi con le carte; le ho fatte parlare immaginando il ritmo e il tono della voce, ho visualizzato ogni personaggio nudo, ho immaginato che i loro simboli ricoprissero il cielo, ho completato i disegni che escono dalla cornice: ho dato un corpo intero all'animale che affianca Il Matto e agli accoliti del Papa. Ho prolungato il tavolo del Mago, fino a trovare nell'invisibile la quarta gamba, ho immaginato da dove scendesse il velo della Papessa, ho visto verso quale oceano scorreva il fiume alimentato dalla donna de La Stella e fin dove arrivava lo stagno de La Luna. Ho immaginato che cose tenesse Il Matto nel suo fardello e Il Mago nella borsa, ho immaginato la biancheria intima della Papessa, la vulva dell'Imperatrice e il fallo dell'Imperatore, che cosa nascondesse fra le mani L'Appeso, di chi fossero le teste mozzate  dell'Arcano XIII, e così via. Ho immaginato i pensieri, le emozioni, la sessualità e le azioni di ciascun personaggio. Li ho fatti pregare, insultare, far l'amore, declamare poesie, guarire. 

(...)  A che mi serve questo studio ? Quale potere mi può dare ?  e ho immaginato la risposta dei Tarocchi: "Devi soltanto acquisire il potere di aiutare. Un'arte che non serve a guarire non è arte".

(...) Ciascun Arcano, essendo uno specchio e non una verità di per sé, si tramuta in quello che tu ci vedi dentro.

(...) Il segreto divino non si nasconde, sta davanti a noi. Il fatto di vederlo o meno dipendente dall'attenzione che prestiamo nell'osservare i dettagli e metterli in relazione."

da  La Via dei Tarocchi  di  Alejandro Jodorowsky


Pétr Demianovic' Ouspensky

"Esistono numerosi metodi per lo sviluppo del "senso dei simboli" in coloro che si sforzano di comprendere le forze occulte della Natura e dell'uomo (...). Il più sintetico tra i più interessanti di questi metodi è il Tarocco.(...) Nonostante sia rappresentato come un mazzo di carte, i Tarocchi sono davvero qualcosa di completamente diverso.

(...) Ma quando il vero alchimista parla della ricerca dell'oro, parla dell'oro nell'anima dell'uomo. E chiamò oro ciò che nel Nuovo Testamento è chiamato Regno dei Cieli, e nel Buddismo, il Nirvana. E quando il vero astrologo parla di costellazioni e pianeti, parla delle costellazioni e dei pianeti nell'anima dell'uomo, cioè delle qualità dell'anima umana e dei suoi rapporti con Dio e con il mondo. 

(...) Siamo circondati da un muro costruito dalle nostre concezioni del mondo, e non siamo in grado di guardare oltre questo muro, al mondo reale.

(...) Un simbolo può servire a trasferire le nostre intuizioni e suggerirne di nuove purchè il loro significato non sia definito. I veri simboli sono perennemente nel processo di creazione, ma quando ricevono un significato definitivo vengono trasformati in geroglifici e infine in un semplice alfabeto. Poichè essi esprimono semplicemente concetti ordinari, cessano di essere un linguaggio degli Dei o degli iniziati e diventano  un linguaggio degli uomini, che chiunque può imparare.

(...) Avendo questa idea chiara nella sua mente, l'autore scopre che la chiave dei Tarocchi deve risiedere nell'immaginazione (...). Ma forse troviamo in questa vera indefinizione dei Tarocchi e nella complessità della sua filosofia, l'elemento che costituisce la sua definizione. "

(da Il simbolismo dei Tarocchi di P.D.Ouspensky)


Aleister Crowley

"Il Tarocco è una rappresentazione pittorica delle Forze della Natura com'erano concepite dagli Antichi (..). Questa figura rappresenta l'Albero della Vita, che è una mappa dell'Universo. (...)

E' del tutto impossibile dare una completa spiegazione dell'Albero della Vita poiché, per una sola cosa, è assoluta-mente universale. Perciò non può significare la stessa cosa per l'una persona e per l'altra. L'Universo di A non è l'Universo di B. Se A e B siedono a tavola, uno di fronte all'altro, A vede il lato destro dell'aragosta, e B il sinistro. Se si trovano l'uno accanto all'altro e guardano una stella, l'angolo è differente; sebbene questa differenza sia infinitesimale, pure esiste. Ma il Tarocco è lo stesso per tutti, allo stesso modo in cui ogni fatto o formula scientifici sono gli stessi per tutti. E' importantissimo ricordare che i fatti della scienza, sebbene universalmente veri in astratto, non sono tuttavia precisamente veri per ogni osservatore, poichè anche se l'osservazione di qualsiasi oggetto comune viene fatta da due persone di identiche reazioni sensoriali dallo stesso luogo, essa non può essere fatta nello stesso momento; e anche la minima frazione di secondo è sufficiente a spostare sia l'oggetto che l'osservatore nello spazio. (... e questo trova conferma e visibilità nella matematica frattale, branca che regola la forma fisica delle cose apparentemente casuali. Studiando questa affascinante materia si comprende come, anche la benchè minima variazione di un parametro, possa generare a cascata risultalti assolutamente differenti. ndr)

Il Tarocco dovrebbe essere appreso più presto possibile nella vita, un fulcro per la memoria e uno schema per la mente. Dovrebbe essere studiato costantemente, un esercizio giornaliero; poichè è universalmente elastico, e cresce in proporzione all'uso intelligentemente fatto di esso. Così diviene un metodo estremamente ingegnoso ed eccellente di apprezzare l'Esistenza nella sua interezza."
La Suprema Realtà è descritta meglio dai Numeri e dalla loro interazione (che non dalle parole, ndr). Ogni termine non ha significato in se, può essere compreso solo in rapporto agli altri (...) con riferimento al modo in cui i pianeti, gli elementi e i segni sono tutti interdipendenti, e composti l'uno dell'altro."

(da  Il libro di Thot, Aleister Crowley)

Ho altri autori da aggiungere, come Rider Waite per esempio, non appena ne avrò approfondito la conoscenza.