Margaret Bourke-White
Il secolo americano

Ha aperto da pochi giorni una mostra molto interessante su questa famosa fotografa americana, le sue opere sono molto interessanti perchè gettano uno sguardo originale su molti aspetti di un periodo che ha forgiato la nostra storia ma anche il nostro presente: le colossali architetture moderne, la guerra, il lavoro, la propaganda, il confronto e lo scontro tra culture diverse.
Una donna molto vivace ed intraprendente che certo non soffriva di vertigini, pioniera delle prospettive ardite e delle vedute dall'alto quando i droni ancora non esistevano. La mostra infatti inizia un'immagine emblematica: Margaret appesa con un cavo ad un elicottero per effettuare le sue riprese. Ma tutto questo non faceva di Margare un "maschiaccio", ci teneva comunque molto alla sua femminilità e spesso, anche nelle situazioni più inopportune, indossava sempre abiti curati, capelli composti e scarpe con tacchi.
La mostra non è grandissima, ma è molto piacevole ed offre uno spaccato completo sull'opera di questa artista, da notare che sono anche presenti alcune immagini riprodotte in rilievo e con didascalia in braille per il pubblico non vedente.
Quest'occassione per vedere belle fotografie d'epoca durerà fino all'otto Febbraio 2026 e la mostra è ospitata in un magnifico edificio storico di Reggio Emilia, i Chiostri di San Pietro.
Tra le opere esposte, questa che propongo è tra quelle che maggiormente mi hanno incuriosito, un colpo d'occhio distaccato sull'umanità, come una scienziata che osserva una forma di vita sociale attraverso il suo strumento ottico, come un'entomologa che osserva un formicaio....
Queste sono ancora vere fotografie che documentano e raccontano una realtà, pur sempre seguendo un punto di vista ed uno stile narrativo assolutamente personale e soggettivo, ed hanno ancora un maggior valore in un mondo come quello odierno in cui viviamo, dove ormai la fotografia è praticamente morta, nel senso che ha perso di veridicità. Ora con l'intelligenza artificiale non puoi più sapere se quella che stai guardando è una fotografia autentica od un'immagine custruita artificialmente. La fotografia oggi ha perso il contatto con la realtà, ha perso il suo valore documentaristico in quanto siamo arrivati al punto di non ritorno, ormai solo chi ha scattato la fotografia può sapere quanto è veritiera la sua immagina e quanta manipolazione ci sia dietro, per tutti gli altri sussisterà sempre il tarlo del dubbio. E' morta la fiducia nella fotografia, e con essa forsa la fotografia stessa. Ora fotografare è solo una questione strettamente personale, non ha più un valore oggettivo, sociale e documentaristico, se non basandosi su di una cosa molto pericolosa: la fiducia!
Tutte le info sulla mostra nel canale ufficiale:

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