Incontro con la Noctiluca Lampyris

22.09.2021


Un incontro inaspettato nel bosco, mentre tornavo da una passeggiata dopo il tramonto. Nel buio pesto del bosco, vedo apparire due lucine gialle, come due piccoli led, che si accendono e si spengono, molto evidenti nel buio, in un primo momento ho pensato che qualcuno avesse perso qualche aggeggio elettronico, ma poi avvicinandomi ed illuminando con la torcia, ho visto che si trattava di un minuscolo animaletto che dava spettacolo di se !  Agitava lentamente quello che, sulla piccola coda, sembrava un faro nella notte, un chiaro tentativo di comunicazione.

Cercando su internet, ho scoperto che si tratta di una Noctiluca Lampyris, un insetto bioluminescente della categoria degli scarafaggi, in cui i maschi e le femmine sono molto diversi tra loro: i maschi volano ed emettono luce intermittente, la femmina non vola, è molto più rara, ed emette una luce continua per circa due ore alla sera, dalle 22 alla mezzanotte ! Quindi non fate come me, che per fotografarla nuovamente accesa ho aspettato inutilmente fino alle 02:30 di notte chiedendomi il perché non si riaccendesse: ero semplicemente fuori orario !

Sono quindi tornato il giorno seguente, nella speranza fosse ancora li, ed in effetti l'ho ritrovata e sono riuscito a fotografare questo piccolo miracolo della natura, una tra le mille sfaccettature della vita nell'universo !

Ho avuto modo di osservare per alcune ore il comportamento di questo insetto, e poveretto fa anche lui una vitaccia ! Vive in solitudine, e questa femmina deve arrampicarsi sulle foglie più alte per mettersi in bella mostra ed avere qualche speranza, ma la luce è posta sull'addome, pertanto deve pure fare un po' la contorsionista per riuscire a rendersi visibile. Un po' per queste posizioni precarie che deve assumere, un po' perché le foglie di edera sono lisce, spesso la poverella scivola e cade a terra, dovendo nuovamente ripetere il percorso ed inerpicarsi, che in proporzione è come se noi dovessimo salire sulla cima di un albero alto come un palazzo, e poi chissà che dispendio di energia produrre tutta quella luce! E tutto questo nella speranza che forse, un giorno, potrebbe passare nei paraggi, chissà, un maschietto, forse ...  Eppure questa piccola vita ripete (meccanicamente?) con inesorabile costanza il suo ruolo, noncurante degli insuccessi, caparbiamente, fino allo stremo, con l'unico scopo di riprodurre se stessa o di cercare compagnia, chissà. Oltretutto la parte più luminosa è nella parte inferiore dell'animaletto, pertanto deve destreggiarsi in rocambolesche contorsioni per poter indirizzare il fascio luminoso verso i potenziali osservatori.

Queste deduzioni sono ovviamente una mia personale interpretazione, certamente nessuno può essere nella mente dell'insetto, nessuno può conoscerne gli intendimenti, le finalità. Dobbiamo sempre fermarci dinnanzi a questi misteri e mai dare per scontato il nostro punto di vista. Spesso proiettiamo nel mondo animale i nostri processi mentali ed i nostri modi di sentire ed interpretare, ma penso sia sbagliato, non si può umanizzare un animale, esso vive in un'altra dimensione di pensiero e di esperienza che ci sono inaccessibili, e quindi inconoscibili. 

Per questi moitvi non sopporto più i documentari sugli animali, dove si giustificano i loro comportamenti inquadrandoli all'interno di logiche tipicamente umane, a loro volta inquadrate in teorie "scientifiche" non dimostrate, o palesemente errate e fuorvianti, come l'onnipresente teoria darwiniana, infilata ovunque come il prezzemolo. Questa teoria, non a caso funzionale alla visione capitalistica del mondo, viene utilizzata per giustificare e spiegare tutta una miriade di situazioni, senza mettere in conto che si tratta pur sempre solo di una teoria, per giunta palesemente errata in molti punti e non dimostrata, pertanto gran parte delle nostre visioni sulla natura e su noi stessi son solo castelli in aria.

La dedizione con cui questo minuscolo animaletto cerca di svolgere il compito che la Natura gli ha affidato fa riflettere, non sembra preoccuparsi del perché lo fa, né del senso della vita, non si lascia scoraggiare e non rinuncia nemmeno all'impresa, per quanto assurdo o improbabile possa sembrare: lo fa e basta! Ogni essere vivente, ogni anima racchiusa in un corpo, ha un compito da svolgere in questa vita, ti sei mai chiesto qual è il tuo? E ci provi con la stessa dedizione?

E' un animaletto strano ed interessane, per chi volesse approfondire leggere qualche informazione su Wikipedia.  



Ho trovato questa bella poesia di Franco Arminio, poeta che aprezzo tantissimo, che mi pare proprio azzeccata per inserire il comportamento di questo animaletto nel più vasto contesto della vita e dell'esistenza:


Credo nei furiosi, nei folli, negli esclusi,

credo in chi cerca una comunità

in cui i morti e i vivi,

le mucche e gli umani,

abbiano lo stesso valore.

E' ora di credere alla mente

che hanno le piante e i sassi e le sedie,

che ogni creatura è qui per essere vista

e sognata.

E' ora di accendere le nostre anime,

ardere commossi

per ogni letizia ed ogni pena.


Nel frattempo, mentre io fotografavo, molti occhi, nel buio del bosco, osservavano attentamente i miei movimenti. Alcuni di questi erano visibili, ma la maggioranza erano occhi invisibili, ne avvertivo la presenza solo dai loro rumori furtivi (alcuni non propriamente furtivi), il bosco è sempre un luogo magico, tanto di giorno quanto di notte.


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